Come creare una campagna ADS efficace: il target
Una campagna ADS davvero efficace deve essere costruita passo dopo passo, e nulla va lasciato al caso. La scelta del gruppo di inserzione, il target delle campagne, è un tassello fondamentale.
In medicina, ma in realtà anche in economia, e qui e là, in ogni campo che s’incrocia con la nostra esistenza, regna il concetto di “efficacia” ed “efficienza”.
Questi due termini vengono spesso associati tra loro, come fossero sinonimi.
In realtà, non è affatto così.
L’efficacia, infatti, è la capacità di raggiungere un obbiettivo prefissato, l’efficienza è raggiungere l’obbiettivo con il minor dispendio possibile di energie.
Quando parliamo di campagne ADS dobbiamo tenere presente anche questo: la nostra campagna deve raggiungere il suo obbiettivo, farci ottenere nuovi clienti, ma deve farlo con un minimo dispendio di energie, ossia rispettando il budget prefissato.
In poche parole, una buona campagna ADS deve essere capace di trarre il massimo dal nostro investimento. Per raggiungere questo risultato, oltre a fissare bene un obbiettivo, bisogna determinare in maniera molto precisa il pubblico a cui vogliamo rivolgerci.
Veniamo, così, alla determinazione del gruppo di inserzione, ovvero, a chi vuoi rivolgere il tuo annuncio?
A chi rivolgi il tuo annuncio?
Indice dei contenuti
Facebook Advertising ti dà la possibilità di settare ed impostare le tue preferenze di pubblico nei minimi dettagli. Solitamente, le impostazioni di default di una campagna ADS comprendono tutti i maggiorenni che attualmente risiedono in Italia. Un’enormità di persone. Ed è assolutamente palese che la maggior parte di loro non è affatto interessata al prodotto o all’attività che stai cercando di promuovere.
Come poter migliorare, dunque, l’affinità del pubblico?
La risposta è semplice: impostando una serie di parametri man mano sempre più specifici.
Perché non è meglio raggiungere chiunque, come i classici spot in tv?
ARGH! Errore!
Partiamo dal presupposto che la targettizzazione del pubblico non l’ha di certo inventata Facebook Advertising. Le tecniche di persuasione sono nate ancora prima della pubblicità. Partiamo da esempi classici: gli spot durante la messa in onda dei cartoni animati, ad esempio, sono generalmente rivolti ai bambini. Troviamo quindi, giocattoli, oggettistica e merendine. Diversamente, invece, gli spot in onda durante il TG si rivolgono ad un pubblico adulto: automobili, cibo salutare e aziende operanti nel mercato dell’energia.
Sostanzialmente, Facebook non fa niente di diverso, facendo sì che il prodotto finisca nella home giusta.
Quando decidiamo di investire in una campagna ADS non facciamo altro che massificare questa proprietà di Facebook Advertising, tuttavia, non ha davvero senso mostrare tutto a tutti. Non per noi che ci investiamo del denaro, almeno.
Molto tecnicamente, è qui che entrano in gioco il concetto del CTR e CPA.
Click Through Rate (CTR) è lo strumento di Facebook per indicare, sostanzialmente, quante persone hanno cliccato sul tuo annuncio, mostrandosi quindi interessate.
Il CPA, invece, è il Costo per Azione, ovvero quanto ci è costato quel singolo clik.
Quando andiamo ad impostare una campagna ADS, il nostro potere è limitato dal budget. Per ogni budget c’è un limite massimo di persone da poter raggiungere.
Ora, se non sfruttassimo al meglio le proprietà delle campagna ADS che Facebook ci fornisce, potremmo correre il rischio di raggiungere cento, mille anche un milione di persone, senza che queste, però, siano davvero interessate a ciò che stiamo proponendo.
Senza impostare i giusti parametri, se su 100 persone raggiunte, con un investimento, facciamo per dire, di 100 euro, solo 5 restituissero un feedback positivo, cliccando sul nostro annuncio, ebbene quelle 5 persone ci sarebbero costate 20 euro ciascuna.
Diversamente, ponendo la giusta attenzione ai parametri, con 100 euro e 100 persone raggiunte potremmo arrivare anche a 80 click. Il risultato è che ogni interazione ci sarebbe costata 1,25 euro. Decisamente più conveniente, no?
Le opzioni di targeting
Facebook Advertising propone una serie di opzione di targeting.
Targeting demografico: è possibile raggiungere solo persone entro un certo diametro da noi. Perfetto per chi utilizza le campagne ADS per promuovere, ad esempio, servizi di delivery.
Età, genere e lingua: dà modo si selezionare la fascia d’età, il genere e la lingua, che rappresentano i parametri più generali, ma anche i più utili. Si pensi ai giocattoli o al make up.
Non manca, poi, la possibilità di targeting in modo più dettagliato, in base a dati demografici o interessi.
Insomma, quando parliamo di targeting tutto fa brodo, e maggiori dettagli sarai in grado di dare a Facebook, maggiormente dettagliato e studiato sarà il pubblico raggiunto dalla tua campagna ADS.
Maggior dettagli sarai in grado di fornire sul tuo pubblico, insomma, maggiore sarà l’affinità tra ciò che proponi e il pubblico a cui arriverà.
Scegliere il giusto pubblico a cui mostrare le tue inserzioni è un passaggio delicato e necessario per la buona riuscita di una campagna ADS.
Ricorda che less is more: meglio raggiungere meno persone, ma ben selezionate.
Per te, significa meno dispendio economico, ma di sicuro maggior guadagno.
Il settore delle campagne ADS è ricco di variabili che vanno attentamente studiate. Continua a seguire i consigli che noi di VJ Digital Solution abbiamo stilato, pensando proprio ad attività come la tua: piccole e medie imprese che vogliono approfittare degli incredibili vantaggi che la pubblicità sui social network è in grado di fornire.
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