
Sotto il nome di Brand Identity vengono designate – in comunicazione – tutte le attività che sono svolte al fine di sviluppare l’identità del brand (o marchio). Affinché questo sia possibile, è necessario partire dalla creazione – in primo luogo – del brand stesso, partendo dalla visual identity.
Naturalmente, se siamo in ambito start-up, ancor prima di ideare il marchio, è fondamentale partire dal naming. Il nome è il primo elemento distintivo di una marca o di un brand, perché è il primo ad essere ricordato dai consumatori ed associato poi ad una serie di elementi secondari. Il processo tramite cui viene definito il nome è definito naming e può basarsi su diverse categorie: nomi coniati, nomi descrittivi, nomi astratti, acronimi, nomi di fondatori. Accanto al naming, molto spesso può comparire il pay-off. Si tratta di una breve frase di impatto che racchiude con essenzialità i principali valori della marca. Esso si costituisce di due o tre parole efficaci che restano impresse nella mente e sono rievocative delle caratteristiche che il brand intende sottolineare di sé.
Una volta creato il naming, si parte con la creazione della Visual Identity. La visual contempla diversi aspetti. Con questo termine ci si riferisce all’insieme delle attività di design communication per l’identificazione del brand sul piano visivo. Pertanto, essa parte sempre dall’ideazione del logo, elemento imprescindibile per identificare l’azienda e distinguersi dalla concorrenza.